3830 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

L'HOMME IMAGINÈ Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 4 agosto 1990
 
di Patricia Bardon, con Marie Carré, Jacques Spiesser (Francia, 1990)
Quando questa giovane esordiente dichiara di credere soprattutto alla scrittura cinematografica non si può certamente darle torto. Anche perché questa sua sorprendente (per originalità, intelligenza e curiosità analitica) opera prima riflette appieno le sue parole.

È infatti lo sguardo, e soltanto la qualità di questo sguardo cinematografico, a condurci con mano imperiosa (che ci incuriosisce dapprima, ci lega alla progressione drammatica, ci affascina per finire) attraverso una vicenda di per sé stessa del tutto inconsistente. Si è sempre detto che è mille volte più probabile riuscire a far del buon cinema con un piccolo soggetto piuttosto che con un argomento di pretese grandezze. Più facile con la vita di un portinaia che con quella di Napoleone o Gesù Cristo. Umile e discreto, ed al tempo stesso affascinante come quel poema del gesto umano che fu PICKPOCKET di Robert Bresson, L'HOMME IMAGINÈ gioca fondo queste sue carte.

La sua storia è infatti fatta di niente. E di tutto: di tre solitudini (moderne, disinvolte, mai piagnucolose) nella grande città. Dell'attesa dell'Altro. Che può essere fonte di passione, di amore, di amore impossibile, d'immaginario. Tanti termini egualmente validi, che possono indirizzare racconti come questi sulla strada del romanzo d'appendice, del fumetto, o della poesia.

Questione, appunto, di sguardo. Quello di questa Patrizia della quale faremo bene ricordarci, è vigile come quello di un'aquila, sensibile come quello dell'artista. Il suo modo di sbattere in faccia i primi piani ai suoi personaggi già di per sé stessi ambiguamente accattivanti nasce dal coraggio di far cinema a vent'anni. Quello di farli durare un secondo troppo poco, o quell'attimo prezioso troppo a lungo, l'indice di una sensibilità a fior di pelle per l'immagine carpita.

A questi momenti parigini d'apparente banalità (verrà, non verrà...) l'autrice conferisce una carica quasi di suspense (morale, spirituale) incredibile: giocata sulla presenza fisica delle sue giovani attrici, nel senso migliore della parola. Di una fisicità imprevedibile, che si scontra con la curiosa, quasi astratta deambulazione e gestualità del maschio, Jacques Spiesser attore di teatro di notevole bravura.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda